Firenze, 29 marzo 2006 |
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Il quadro politico italiano è giunto oggi a rappresentare una caricatura
della Politica, nella quale trovano spazio uomini votati all’imbroglio, risse grottesche, umilianti, ma
illuminanti. Sembrerà strano, ma io sono sinceramente contento che ciò stia accadendo. Sì, sono contento
perché, avendo acquisito una certa familiarità con i processi evolutivi, so che i salti di qualità positivi
sono sempre preceduti e favoriti da una fase parossistica
negativa. È una regola dell’ Evoluzione.
Prima di parlare del nostro prossimo futuro, è utile aver chiari i motivi di
fondo che hanno condotto la politica del Paese a questo stato, certamente il peggiore fra quelli degli Stati fondatori dell’Unione
Europea.
Ai ben noti motivi storici, derivanti dalla recentissima unità nazionale e dalla presenza
nel nostro territorio dello Stato del Vaticano, che è di ostacolo alla necessaria laicità del
nostro Stato, va aggiunto un motivo di natura antropologica, spesso non tenuto
nella giusta considerazione. La nostra penisola, da sempre appetibile e quindi soggetta a continue invasioni, è stata
il teatro di incontro di tanti popoli e di diverse culture, il che ha condizionato geneticamente
il popolo italico (l’argomento è trattato
in "XYZ" e ne "I Vangeli per gli Ultimi"). Qui diciamo, in appena due parole, che questo fatto ha reso atipico
il nostro popolo, che presenta, statisticamente parlando, un basso tasso di "mediocrità", con alti tassi
di eccellenza e altrettanto alti tassi di inadeguatezza delle capacità intellettive.
I tre motivi appena citati concorrono alla intollerabile precarietà dello stato della politica italiana, che si
manifesta, in ultima analisi, in una diffusa ed evidente carenza di "senso
dello Stato". È da dire, però, che mentre i primi due motivi indicano solamente cause di tale carenza,
il terzo, quello di natura antropologica, ci può anche suggerire la strada per un avvio alla soluzione :
la parte più consapevole della popolazione deve farsi carico dell’educazione della parte più debole,
trovando le maniere più adatte ad inculcare nei suoi componenti un minimo tasso di "senso dello Stato".
Si può e si deve fare.
Alcune idee di fondo per garantire l’efficacia di questa azione sono facilmente individuabili. Essa
deve :
a. essere progettata da un ristretto team di persone con le diverse
competenze necessarie ;
b. essere mirata alle diverse fasce di età, con particolare attenzione alle
primissime ;
c. usufruire dei più moderni mezzi di comunicazione.
È plausibile pensare che un’azione del genere dovrebbe essere condotta in tutte le scuole pubbliche o che,
comunque, ricevono contributi dallo Stato.
Sarebbe, inoltre, opportuno che l’insegnamento della religione, che comporterà sempre crescenti problemi di convivenza
sociale, fosse sostituito con quello indicato, realmente indispensabile alla formazione del cittadino.
Questo dovrà essere l’impegno primario degli uomini politici di qualsiasi appartenenza partitica.
Alberto Acquaro
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