Firenze, 8 aprile 2006 |
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La storia del continente europeo sembra mostrare i segni di un disegno fondamentale del Progetto, finalizzato
alla costituzione di una civiltà che servisse e serva da riferimento per l’evoluzione della specie umana sulla Terra. L’Architetto ha
sapientemente previsto, nel momento storico opportuno, una struttura centripeta che
potesse tenere insieme quattro pilastri portanti la nuova costruzione. Passiamo a
sostituire ai termini figurati della metafora i corrispondenti termini propri.
La struttura centripeta è costituita dall’ Impero che ha fatto convergere
in Roma e poi diffuso nel mondo il frutto di tutto quanto era stato sino ad allora creato. L’efficacia di tale struttura è stata garantita
dall’estensione del suo dominio e dalla sua durata eccezionalmente lunga, abbastanza da indurre mutazioni
genetiche nelle popolazioni.
Ai quattro pilastri, corrispondenti ad altrettanti valori, che sarebbero stati alla
base della civiltà del genere umano, si possono far corrispondere quattro città dell’antichità :
Atene, Gerusalemme,
Alessandria e Roma.
- Atene fu il centro dell’area geografica nella quale l’uomo si educò e in seguito educò al valore della Bellezza; dette nel V sec. a.C. il primo esempio di Democrazia.
- Gerusalemme fu culla delle religioni monoteistiche, che segnarono il primo passo
consapevole dell’uomo verso il suo Trascendente, con la esaltazione del valore della
Spiritualità ; Cristo pose l’accento su alcuni suoi aspetti essenziali :
l’ Amore, la Tolleranza e la
Laicità .
- Alessandria simboleggiò la presa di coscienza del valore della
Cultura, quale mezzo di trasmissione alle generazioni future del patrimonio accumulato
dall’uomo .
- Roma , infine, ebbe una duplice funzione : quella,
già detta, centripeta e di diffusione, e la promozione del valore della Giustizia
tramite il Diritto romano, che sarà alla base di tutti i Diritti moderni .
Queste sono le radici dell’ Europa, la sintesi di questi valori, tra
loro complementari ; ed oggi, grazie alla Rivoluzione del Pensiero che stiamo vivendo (vedi "COMMEDIA 2000") e che porta nuova maturità al
nostro pensiero, il mirabile disegno dell’ Architetto ci appare in tutta la sua potenza creativa
e ci lascia attoniti.
Tornando alle nostre miserie, viene spontaneo pensare alla insistenza dello Stato del Vaticano,
che, tramite le sue gerarchie, caldeggia il riferimento, nella Costituzione dell’ Unione Europea, alle
sue "radici cristiane".
È sin troppo chiaro quanto tale indicazione sarebbe assurdamente riduttiva della realtà storica, strumentale e, fra l’altro,
in palese contrasto con il pensiero e il sentire di Cristo, la cui predicazione e il cui esempio di vita indicano
la Laicità come valore, cioè la necessità di tenere rigorosamente distinta la sfera
individuale dell’uomo, sede del suo rapporto con il Trascendente, dalla sua sfera sociale.
Una ultima osservazione. Lo Stato del Vaticano dovrebbe avere maggiore rispetto e
considerazione per la civiltà europea voluta dall’ Architetto, in quanto proprio grazie ad essa è risultato, nel tempo e in una certa
misura, mitigato il fondamentalismo di uno Stato
sicuramente non voluto da Cristo.
Se oggi ci possiamo scandalizzare di fronte alla rischiata pena di morte all’apostata afgano Abdur Rahman, ciò è dovuto alla nostra civiltà
europea e certamente non alla vocazione dello Stato del Vaticano al valore della
Laicità.
Alberto Acquaro
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